Fiere ornitologico venatorie: la "tradizione" è solamente una copertina patinata dietro cui si cela un mercato molto vasto, un giro economico che si basa sulla "carcerazione" di piccoli esseri senzienti. Ecco la "Sagra dei osei" di Sacile, una delle più importanti manifestazioni avicole europee. Purtroppo. Immagini dell'edizione 2009, 16 agosto. SACILE. La sagra dei osei una festa della natura? La Lega per l'abolizione della caccia del Friuli Venezia Giulia non ci sta. E lo spiega attraverso una serie di immagini ( visibili anche su youtube) che dimostrano il contrario. "La Sagra dei osei - aveva detto il sindaco di Sacile , Roberto Ceraolo alla vigilia della kermesse- è una grande tradizione, che si rinnova adeguandosi, inevitabilmente, al mutare del contesto sociale e culturale, ma rimane una grande festa della natura e non certo una barbarie". Un'affermazione, secondo la Lac, che lascia "sconcertati. Non resta che chiedersi- afferma l'associazione in una nota- dove fosse il sindaco mentre migliaia di animali se ne stavano rinchiusi in minuscole gabbie con il caldo torrido, insopportabile per le stesse persone". Posto che al sindaco "sono sfuggite certe esemplari immagini, divulghiamo le foto scattate domenica 16 agosto, auspicando che lo stesso non ritrovi la festa della natura nei coniglietti, ammassati uno sull'altro, che alle 14 invocano fresco ed aria, o nei pappagalli che non possono nemmeno mettere le zampe sul posatoio per mancanza di spazio, oppure nel merlo che, al posto delle piume, ha sul capo una grande crosta". La Lac, infine, invita i "cittadini di Sacile che ancora si ostinano a volere questo tipo di sagra, fortunatamente la minoranza, ad osservare questi animali e a domandarsi se tutto ciò non debba finire".