Epilogo del concerto, ultimissime canzoni e uscita di scena Estratto dell'articolo di Mario Luzzato Fegiz - Corriere della Sera 4 maggio 2008 Adamo: invecchiando mi sento più italiano e ritorno a cantare qui «Ma non ho più gli occhi ingenui di un tempo» «Mi tengo in esercizio ascoltando cantautori come De Gregori o Vecchioni. Ho però un lessico paragonabile al loro solo in francese» Ottanta milioni di dischi venduti, concerti in Francia e Belgio: Salvatore Adamo, 64 anni, nativo di Comiso sembra conoscere una seconda giovinezza grazie anche al lancio di un brano, La part de l'Ange dedicato a George Clooney. Ma soprattutto, dopo molto tempo, torna in patria. Atteso dai fan Adamo canterà lunedì al teatro Alfieri di Torino. Ha legato il suo nome a successi immortali come Perduto amor, Non voglio nascondermi, La notte, Amo, Una ciocca di capelli, Se mai, Lei, Il nostro romanzo, La mia vita, Insieme, Affida una lacrima al vento. «Mi sembra di tornare alla radice di tutto — confessa —. Ripasso i testi in italiano, anche se per molte non ne ho bisogno. Perduto amor, Lei, La notte le canto in italiano molto spesso. La mia italianità si sta risvegliando con l'età. Non ho visto la Sicilia dal '66 all' 81. Poi una rivista belga ha organizzato un concorso per i lettori e il primo premio consisteva in un viaggio con me in Sicilia. È stato un segno del destino. Arrivato lì con 30 turisti belgi ho capito quanto era stato stupido e ingiusto stare lontano dalla mia terra. Colpa di un trauma: mio padre era annegato a pochi passi dalla riva davanti a tutta la famiglia il 7 agosto del 1966». La notte simboleggia per Adamo le sue radici. «Ha avuto tante versioni — spiega — che mi hanno commosso, come quelle di Mina e degli Avion Travel. Nanni Moretti poi l'ha voluta in Ecce Bombo e Il caimano. Sono regali che ti dà la vita. Come quello di Battiato cha ha intitolato il suo film Perduto amor ». Dal passato all'oggi. Adamo ha appena composto una canzone per (e su) George Clooney. «È nata per caso. Una coppia arriva in camerino a fine show. Il marito mi rivela che sua moglie ha la casa tappezzata di mie foto e poster. Lui non ne è gratificato. Così mi ricordo che mia moglie è una fan di George Clooney. Canto tutto questo alla mia maniera». Ispirarsi all'attualità è più da cantastorie che da cantautore... «Sono un po' cantastorie, stanti le mie origini siciliane. Ci sono molte canzoni del mio repertorio legate a persone o situazioni. A parte Insh'allah, ho cantato di Manuel, giornalista perseguitato dal franchismo in Spagna, ho scritto una canzone su Vladimir Vysotsky, il Bob Dylan russo perseguitato dal regime e costretto a esibirsi in segreto nelle cantine». Gli altri autori italiani che leggo sono Antonio Tabucchi e Andrea Camilleri. Senza dimenticare il campione del surrealismo Italo Calvino». Una canzone di Adamo dell'ultimo Cd recita: «Del nostro amore possiamo fare una cosa grandissima o due cose da niente». «È un'espressione che ho mutuato dai viticultori francesi sui delicati processi di formazione dell'alcool nel vino». Spiega che «l'unione fra due persone va protetta con una punta di mistero che non deve evaporare nella routine riducendo il rapporto alla somma algebrica di due vite». Non a caso Brel lo definì «giardiniere dell'amore ».