I tre "furlani" che comprarono la terra contesa di S. Angelo "con i soldi fatti in tempo di guerra" erano un emigrante, un fittavolo e un piccolo proprietario di Sarmede. Testim. C. M., Sarmede 1910, contadina figlia di uno dei 3 furlani. Registraz. 07/1986. Trascriz. in italiano. «Eh, mio papà ha sempre fatto il capo. Ha fatto 45 anni il capo in Germania, mio papà. Era a tracciar strade in mezzo alle montagne, tirar fuori strade. È stato a Essen, a Dusseldorf, in Ungheria, in Bulgaria. 45 anni. A guerra finita, del 15-18, la Germania ci ha mandato una lettera, se voleva tornare, perché ha detto che ne sapeva più che gli ingegneri e i geometri. Lo chiamavano Giovanni "venga qua, come si potrebbe fare, così e colà". Aveva + esperienza, perché era tanti anni che faceva questo. Pensi che a 7 anni si è trovato in Germania e aspettava che venissero fuori da messa, con la retina, se gli davano un soldo, lui e suo fratello. - Di che classe era suo papà? È morto del '40 e aveva 71 anni. Ci ha portato tutti in Germania, a Essen e la Germania ci ha rimpatriato con i vagoni del bestiame e ci è toccato venire a casa. Ma è stato perché è scoppiata la guerra che ci hanno mandato fuori. Li hanno rimpatriati, gli italiani. Fuori, e siamo tornati a Sarmede. Poi là il prete ha predicato in chiesa che dai 16 ai 60 bisogna che i tàje l'angolo. - Per andare dove? Di qua del Piave. - Dopo Caporetto, questo. Eh... - Avevate 3 campi di terra vostri. Sì, e abbiamo "tirato" 50-sei carte da mille e questi 3 campi di terra erano in 6 parti. Ogni volta che mio padre aveva [messo da parte] un pochi di soldi comprava una strichéta (striscia di terra) di qua, di là, a Sarmede. Per quello abbiamo preso tanti soldi. - Come mai così tanto valeva la terra? Il confinante non ci bada. Perché (...) . (A Treviso) abbiamo comprato 13 (campi) a 3000 (lire) al campo. - Quindi ci siete stati dentro. E ne abbiamo anche avanzato. - Pensavo che aveste preso dei contributi dal governo, perché eravate stati sotto i tedeschi... No, abbiamo denunciato i danni di guerra ... na monàda, perché siamo stati poco furbi. Ti hanno portato via una bestia, ti hanno portato via il maiale. Abbiamo sempre avuto i tedeschi, piena la cucina. A noialtri ci hanno dato una stanzetta e abbiamo dormito tutti 4 su questa stanzetta. - Insomma (...) come mai che suo papà ha deciso di vendere? Perché era compare di uno che aveva l'albergo a Sarmede e gli dice: "Compare, a TV c'è una campagna da vendere. Mettetevi d'accordo in 3 di voi, compratela. È una campagna di 49 campi". Ha parlato con mia mamma e ha detto: "Vuoi che vendiamo qua, e andiamo ad abitare a Treviso?". Insomma si sono messi d'accordo in 3 da Sarmede e hanno comprato qua. - Tramite chi? Tramite l'avvocato Lattes. (La famiglia del marito della test. era) senza soldi ... [mio marito] è andato a servire, Bepi è andato a servire, una sorella è andata a servire, uno è andato in Francia. Hanno comprato 18 campi di terra. - Senza neanche un cent. Perché erano "affittuali", erano "a parte", soto paron; quello che veniva: metà ciascuno. - Chi era il padrone? Ciradìa, da Caneva. Era un dottore. - Come avete fatto a pagare i debiti? Come ti dico. Pensa, prendeva 2000 lire l'anno, da Zaros. Contenti, l'hanno assunto un altro anno. È stato 2 anni, là. - E Mil... dove ha trovato i soldi? Aveva terra a Sarmede. Ha venduto. - Insomma, siete arrivati qua e avete trovato come una barricata. Hanno scavato che non (si) passasse.. E cosa vuoi che facessero [i nostri uomini]? Sono andati a TV, hanno parlato all'avv. Lattes, perché la campagna era in mano dell'avv. Lattes. Che gli ha detto: "non preoccupatevi che ci penso io". Sono andati fuori 60 carabinieri, fascisti e dopo è venuto fuori l'ufficiale giudiziario e gli è toccato scappare perché hanno iniziato a tiragli vòvi slòssi. - In poche parole siete arrivati qua a giugno, a S. Piero. Sì. San Piero è il 29 di giugno. - A giugno... Si andava a [prendere] possesso del terreno, segare l'erba, quello che c'era. - E cosa vi dicevano ii Pozzoboni, dopo, quando siete entrati voi. Vi facevano dispetti? No, no. I dispetti più grandi sono stati quelli che ogni sabato, quando i 3 ragazzi andavano a Sarmede loro davano fuoco ai pagliai. - Perché andavano a Sarmede? Eh, alla domenica. Era il suo paese, qua non conoscevano nessuno. Andavano a casa. - La gente del paese, qua, non vi voleva bene. No, non ci volevano bene, ci chiamavano furlàni. E ci hanno sempre chiamato furlàni. Non so, io; i furlàni vengono da Udine. Noialtri da Sarmede siamo sotto la provincia di TV. Furlàni! Con l'odio, perché è causa nostra [se] queste famiglie gli è toccato andare via... »