iscrivetevi: https://www.facebook.com/groups/330718470361471/ Wikipedia Lollove è una frazione di Nuoro che dista circa 15 chilometri dal capoluogo. Fino al XIX secolo veniva chiamata Loy in periodo aragonese e successivamente Loloy nella lingua spagnola ufficiale. In lingua sarda è chiamata anche Lollobe. Gli anziani di Lollove tramandano un racconto leggendario sul borgo, secondo il quale, questo venne colpito dalla maledizione di alcune suore fuggite dalla chiesa di S.M. Maddalena a causa dell'accusa di relazione carnale di qualcuna di esse con i pastori del paese. Esse sarebbero andate via lanciando la seguente maledizione: “Lollove Sarai come acqua del mare; non crescerai e non morirai mai”. La tradizione orale dice che Lollove si è originato dalla popolazione di un villaggio più antico che lo sovrastava chiamato Selene (dal greco seleni, la luna), da questo paese si dice provenisse il pastore che si sposò con una monaca del locale monastero. Lollove nel 1615 aveva 25 abitanti. Lollove aveva nel 1838 180 abitanti di cui 25 agricoltori, 20 pastori e due o tre dediti ad altri mestieri, la consistenza in bestiame era nel 1838 il seguente: 600 vacche, 2000 pecore, 500 capre, 150 porci. Al 1896 risale la descrizione del paese fatta dallo scrittore nuorese Sebastiano Satta. Satta riferisce che allora a Lollove abitavano trecentosessantasette abitanti in cinquantasei case e che le vie erano ostruite da rocce che ne impedivano il transito ai carri ed ai cavalli. La scrittrice nuorese Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura, ambientò a Lollove il romanzo La madre. Malgrado la richiesta dei suoi abitanti a Lollove non fu mai concessa dalla città capoluogo la circoscrizione, e nella seconda metà del 1900 vide perdere tutti gli uffici pubblici (carabinieri, scuole ecc.), nonostante nel 1950 avesse ancora oltre quattrocento abitanti. È caratterizzato da una scarsissima popolazione residente, 26 abitanti nel 2009[è il paese più piccolo della Sardegna], e dalla persistenza di case e ruderi conservatisi immutati da alcuni secoli. Il drastico spopolamento del paese è avvenuto nella prima metà degli anni sessanta; in precedenza c'erano la scuola materna e le scuole elementari a testimoniare la presenza consistente dei bambini. A Lollove si festeggia l'antica patrona Santa Maria Maddalena, Sant'Eufemia, San Biagio e San Luigi dei Francesi. Questi ultimi tre santi sono santi curatori la cui presenza è una caratteristica di Lollove. In periodo nuragico le virtù curative erano riposte sulle acque di alcune fontane. Probabilmente la copiosa fontana di Lollove era una di queste. Nella chiesa oltre al simulacro di San Biagio sono presenti gli antichi simulacri (XV secolo) di Sant'Eufemia e di San Luigi IX Re di Francia. Come nella generalità in Sardegna è molto sentita la festività di San Giovanni Battista. A Lollove si recavano tradizionalmente i pellegrini penitenti in cerca di guarigione la qual cosa è particolarmente sentita nei paesi confinanti.