La semina su sodo è una di quelle tecniche che permettono un'ottima conservazione del suolo; che massimizzano i risparmi per ogni stagione di lavoro ed evitando di eseguire molte delle operazioni che la precedono nelle tecniche tradizionali: non richiede altro, infatti, che un passaggio per la distruzione delle malerbe presenti. Con la seminatrice adatta, la semina su sodo offre la possibilità di ottenere buoni risultati anche su terreni pesanti e con elevata presenza di residuo colturale. È quello che riesce a garantire VSD, acronimo di Vella Semina Diretta, azienda importatrice di macchine dal brand BTI AGRI, prodotte in Argentina, paese che, assieme al Brasile, ha sviluppato per primo la semina su sodo. VSD allestisce le macchine secondo le innumerevoli esigenze che il mercato italiano richiede, per un prodotto in grado di lavorare su tutti i terreni e con tutte le condizioni che la semina su sodo può presentare. In questo caso, la sfida è di seminare su un terreno molto umido con esposizione a Est, il quale è stato soggetto a una disastrosa alluvione avvenuta nel mese di Novembre 2015, che ha colpito la zona beneventina al confine con la Puglia, recando gravosi danni non solo al settore agricolo. L'appezzamento con forma molto irregolare è stato investito, come tutta la zona adiacente a San Giorgio la Molara, da circa 140 mm d'acqua in pochissime ore. Proprio in questa situazione si è visto un altro vantaggio della semina su sodo: i terreni lavorati con le tecniche tradizionali hanno assorbito un enorme quantitativo d'acqua e sono rimasti per molto tempo inagibili, mentre dove da qualche anno si effettua la tecnica del no-tillage l'acqua ha inciso in maniera molto inferiore, scendendo per gravità e impregnando minormente il terreno argilloso. Il periodo dell'anno, il terreno fortemente argilloso, il quantitativo di residui colturali e l'esposizione a Est però, non facilitano affatto la semina in questa campagna. La VSD accetta la sfida e, con le condizioni di umidità estreme e un terreno colloso come pochi, riesce comunque ad avanzare senza intasamenti e a eseguire una semina precisa. La macchina (adatta anche a lavorare su minimum-tillage) è una seminatrice semi-portata VSD BTI AGRI RB3200A, un blocco modulare con distribuzione pneumatica da 3,15 m di larghezza di lavoro espandibile fino a 6,51 m, in questo caso configurata a 5,35 m. L’interfila è di 21 cm mentre il numero di file corrisponde a 25. BTI AGRI vende le macchine anche con interfila di 17,5, 19, 35, 38 e 42 cm, su varie larghezze di lavoro. Prima di agire però è stata fatta una modifica che ha permesso di liberare il settore anteriore della macchina dai dischi preparatori Turbo di tipo ondulato, addetti all'apertura del solco di semina, montati direttamente su telaio con dispositivo ad alta flottazione. Gli elementi di semina sono a doppio disco di 40 cm (16”) di diametro, montati su parallelogramma ad alta escursione con regolazione di pressione indipendente. Sono seguiti da ruote chiudi solco metalliche a V con regolazione dell’inclinazione e, sempre tramite la ruota di ricalco viene settata la profondità di semina. La macchina distribuisce con sistema pneumatico sia seme che concime, contenuti separatamente nella stessa tramoggia da 3.000 l, suddivisa in 60% seme e 40% concime. I distributori sono prodotti da Accord e una sola ventola azionata da un motore idraulico alimenta il flusso d’aria sia per la semente che per il concime. La quantità di semina è variabile da 2 a 380 kg/ha. Monta quattro pneumatici con dimensioni 400/60R15,5 e l’attacco al trattore avviene tramite timone a due punti. Per gestire questa macchina con capacità orarie che riescono a sfiorare i 10 ha/h, è impegnato un Challenger MT755E, con cingolatura in gomma da 34” - 864 mm di larghezza, la più ampia per questa categoria. Monta motore SISU Agco Power AP98-4, 7 cilindri in linea da 9.800 cc in grado di erogare 355 CV al regime nominale di 2.100 g/min e 384 CV in potenza massima. La coppia massima è pari a 1.685 Nm sviluppata a 1.500 g/min. Emissionamento Tier 4 Final. La trasmissione è un full-powershift 16+4 con superriduttore in optional. L’impianto idraulico è gestito da un circuito Load Sensing con portata standard di 224 l/min e 321 l/min in optional. Il sollevatore posteriore è in grado di sollevare masse fino a 13.000 kg. La massa a vuoto è di 13.667 kg. In questo appezzamento di circa 50 ha la VSD semina fava ad una velocità variabile tra 8 e 10 km/h, con un quantitativo di 240 kg/ha. Data: 12 - 12 - 2015. Località: Baselice (BN). Voglio ringraziare infinitamente e salutare innanzitutto Claudio Genesi per avermi messo in contatto con il Team di VSD, poi in particolare Giovanni Giuntoli, i due fratelli Vella, Antonio e Claudio, il tecnico Cosimo e tutti coloro che ho incontrato in questa trasferta! Vi sono molto grato per opportunità che mi è stata data!