Gero Micciché 20.01.2016 Nuove imprese in Sicilia. Finanziamenti fino a 1 milione e 500 mila euro per iniziative produttive. I dettagli delle opportunità. Gero Micciché. MICCICHE’ Da oggi gli aspiranti imprenditori possono chiedere le agevolazioni fiscali previste per la creazione di nuove imprese femminili e giovanili. Si tratta, più in particolare, delle nuove agevolazioni che puntano a sostenere, in Sicilia, la nascita e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile. Le agevolazioni previste consistono in finanziamenti agevolati per la realizzazione di investimenti produttivi con un prestito a tasso zero, ma senza un contributo a fondo perduto. L’incentivo è rivolto ai giovani under 35 e alle donne di qualsiasi età che vogliono avviare una micro o piccola impresa. La domanda si presenta solo on line, sulla piattaforma informatica di Invitalia. L'importo massimo del finanziamento non potrà superare 1 milione e 500mila euro per ciascuna società, e le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. “Nuove imprese a tasso zero” non è un bando e quindi non ci sono scadenze, né graduatorie. Le domande saranno valutate in base all’ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi. Dopo la verifica formale, è previsto un esame di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti di Invitalia. L’esito della valutazione è comunicato normalmente entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Le società che superano la selezione possono ricevere un finanziamento a tasso zero che può coprire fino al 75% delle spese totali e che deve essere restituito al massimo entro 8 anni. Sono finanziabili le iniziative nei settori: produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli, poi fornitura di servizi alle imprese e alle persone, ed ancora, commercio di beni e servizi, e infine il turismo. Gli unici settori esclusi dalle agevolazioni sono quelli previsti dalla disciplina comunitaria. In particolare: pesca, acquacoltura e produzione primaria di prodotti agricoli. Sono inoltre escluse le attività connesse all’esportazione.