Visitiamo il nostro ormai rigogliosissimo orto sul terrazzo del WWF di Napoli, curiamo le fave, e trapiantiamo i pomodori! Cimiamo le fave, subito dopo la comparsa dei "favini", piccoli baccelli; così facendo la pianta produrrà più frutti. Le cimette recise si mangiano all'insalata e in frittelle. L'aglio è cresciuto e le sue foglie sono commestibili. In un secondo momento procediamo alla raccolta del broccolo spinarello eliminando le cime fiorite in modo che la pianta non concluda il suo ciclo vegetativo. Il vero cuore dell'incontro, tuttavia, è il trapianto della pianta di pomodoro. A chi dispone di pochissimo spazio è consigliato l'uso di una pianta innestata che produce molti più frutti come mostra il link qui sotto con le foto della pianta della passata edizione estiva. https://www.facebook.com/media/set/?set=a.375473712520553.81990.129727447095182&type=3 importantissima, poi è la pratica della sfeminellatura, altra tecnica che rende la pianta più produttiva. Grande giovamento trae la pianta dalla consociazione: l'aglio respinge gli insetti nocivi, le leguminose le danno azoto, le aromatiche, oltre a respingere gli insetti nocivi, attirano i preziosissimi impollinatori. Un'ulteriore consociazione favorevole è quella tra pomodori e cavolo.