TUTTI AL MACELLO di Boris Vian regia di Claudio de Maglio collaborazione di Giuliano Bonanni assistenza di Alessandro Conte interpreti gli allievi del III anno di corso Eleonora Angioletti, Ettore Oldi, Anna Penati, Sara Polo, Giovanni Raso, Giacomo Segulia, Marco Zavarise e gli allievi del II anno di corso Marialaura Ardizzone, Giuseppe Attanasio, Filippo Borghi, Irene Canali, Andrea Lopez Nunes, Daniele Palmieri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher, Miriam Costamagna scenografie di Claudio Mezzelani disegno luci di Stefano Chiarandini costumi del Teatro Stabile Sloveno di Trieste adattamento costumi di Barbara Gortana realizzazione: Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe con il sostegno della Fondazione CRUP È l\'alba del 6 Giugno 1944 ad Arromanches, piccolo villaggio sulla costa della tranquilla Normandia: tutto sembrerebbe far pensare all’inizio di un giorno come tanti; la nebbiolina all’orizzonteconfondecieloemare,ilgallocanta, la mucca muggisce... Ad un tratto in lontananza appare un puntino, poi un altro... poi un altro ancora... e in men che non si dica scatta ‘il giorno più lungo’ e comincia il più grande sbarco della storia dell’umanità: 130 navi da guerra, 12.700 cacciabombardieri, 2.050.000 uomini impiegati, 10.000 tonnellate di proiettili bombe e razzi vengono scaricati su quel minuscolo tratto di costa... Il piccolo villaggio si troverà al centro di un’operazione di sfondamento inaudita e disperata, che di fatto cambierà le sorti della guerra e della storia europea e mondiale. Proprio nel mezzo di questo ‘macello’ si trova una tipica casetta del luogo, dentro la quale uno scorticatore di cavalli cerca di mandare avanti il proprio lavoro e di affrontare le decisioni opportune per la propria famiglia: una figlia da sposare al soldato tedesco con cui va a letto da quattro anni, convincere la stralunata moglie Marie a un cambio di nome per una delle due figlie anch’esse dal nome Marie, convocare il consiglio di famiglia, tenere a bada l’invadente vicino e una serie di interventi dall’esterno che finiscono per turbare la tranquilla conduzione della propria quotidianità. Anche per la bizzarra famiglia di Arromanches sarà stato ‘il giorno più lungo’.