Questo è quanto accaduto all’azienda Antonicelli, nella notte tra giovedi 25 e venerdi 26 agosto in contrada san Domenico, in agro di Castellaneta. Ignoti, presumibilmente una squadra di almeno 5 uomini, con l’ausilio di cesoie hanno tagliato i tiranti che sostenevano la struttura del vigneto, con l’obiettivo (in parte centrato) di far cadere il prezioso carico di uva. Diverse centinaia, come detto, le piante di uva cultivar Italia cadute al suolo per un danno (comprensivo di impianti, piante e prodotto) ancora in corso di quantificazione, ma che di certo si aggira nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro. Sull'accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Castellaneta; intanto, sul posto si sono recati in segno di vicinanza e solidarietà all’azienda Antonicelli, il presidente provinciale della Cia Agricoltori Italiani di Taranto Francesco Passeri ed il vice presidente vicario Raffaele Ignazzi. A loro, il compito di sensibilizzare senza voler sottacere quanto accaduto usando ogni mezzo possibile, a partire dalla denuncia alle forze dell’ordine. Torna dunque al centro dell'attenzione dei media e dei cittadini il problema della sicurezza nelle porzioni di territorio lontane dal centro abitato; d’altro canto quello accaduto all'azienda Antonicelli non è di certo un caso isolato e non ci riferiamo solo ai 70 ceppi di vigneto di proprietà di Bruno Vespa tagliati da ignoti a Lizzano: fenomeni criminosi operati nei confronti di aziende agricole sono purtroppo frequenti e diffusi su tutto il territorio. Dai furti dei mezzi, a quello di attrezzature e di prodotti agricoli che poi vengono rivenduti negli angoli delle strade senza alcuna autorizzazione e senza che nessuno lo contesti. «Occorre ulteriore vigilanza – la chiosa della Cia di Taranto - Le imprese agricole che coraggiosamente denunciano atti di vandalismo o furti di vario tipo devono essere tutelate e non possono restare abbandonate a loro stesse.»