Negli Orti Urbani si realizza un nuovo e profondo atto di libertà. Coltivare da sé ciò che si mangia scavalcando gli innumerevoli e insensati passaggi della filiera lunga imposti dal mercato globale, scegliere con cura i semi e i germogli, seguirne la crescita utilizzando solo prodotti organici e innocui per la salute è un atto di consapevolezza, è una concreta e diretta forma di democrazia. E' uno scenario nuovo che si apre oggi a Palermo: l'intelligenza collettiva e la sensorialità riattivata in chi si avvicina a questo percorso fanno emergere energie sopite e creano un modello sociale nuovo che renderà il vecchio obsoleto e inadeguato. È necessario ritrovare il senso di un’economia reale che metta in relazione in modo concreto le comunità locali e soprattutto urbane con il proprio territorio agricolo naturale e tradizionale. Un’economia fatta di relazioni creative e percorsi condivisi tra i produttori di cibo (contadini) e i co-produttori (cittadini) al cui centro stiano con pari dignità il rispetto, la custodia dell’ambiente e la giustizia sociale.