Agricoltura, VIAGGIO NELLA PREISTORIA 100000 anni fa linizio della nostra storia

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1. Tutte stronzate! gli uomini sono stati sempre uomini e non erano malformati come vogliono fare credere. I resti di ossa primitive trovati appartengono ad animali estinti o piu' semplicemente altre razze di scimmie e cosi' e' stato anche per diverse razze di pesci e di uccelli che oggi non ci sono piu'. La mutazione dalla scimmia a uomo non c'è stata altrimenti anche le scimmie di oggi dovrebbero essere umani ma sappiamo che non è cosi'! inoltre i cani abbaiono dai tempi primitivi e ancora oggi non hanno imparato a parlare e non si sono evoluti in licantropi, quindi la logica non mente e la bibbia ancora una volta ha ragione!
2. ma con la genetica non si potrebbero ricostruirli i uomini di Neanderthal
3. Troppa pubblicità!!
4. 3 ore di publicità, un'ora di documentario.....
5. Dopo 11 mila GB di pubblicità...
6. troppa pubblicità vermi
7. per un momento ho tifato per i neandertal
8. Mangiano la carne senza rosmarino o aglio?
9. ho letto i commenti precedenti mi pare di capire che ci sia un complotto scientifico in atto per occultare un qualcosa di vago? Male che vada scopriremo di essere stati assemblati in China ah ah ah
10. Un'annuncio di chiaroveggenza prima di un documentario scientifico. Marketing: non lo stai facendo nel modo giusto.
11. cultura con classe e dolcezza
12. "VIAGGIO NELLA PREISTORIA", interessante mi son detto. Parte il video e subito vedo padre e figlio Angela, delusione! Me ne guardo un'altro, le cose ufficiali le conosco già e a me interessano un po di risposte affrontate in modo serio e senza il peso della versione ufficiale delle cose, che spesso più che fornire risposte accresce dubbi. Poi quel muso storto del figlio è totalmente privo di ogni credibilità. Certo non per tutti, io parlo per me!
13. secondo me e una strozata la questione di rapire donne per riprodursi ,cosi sembrerebbe che nascesse una donna ogni tot uomini ,dunque rare , ma chi lo dice questo,dove sono le prove ?
14. "si evolsero" no evolvettero
15. Altra cazzata, ci sono razze umane che hanno caratteri identici ai Neanderthal basta vedere le ricostruzioni di Neanderthal e foto di alcune razze umane, ma dire questo è politicamente scorretto vero?? Allora la scienza a cosa serve?? La scienza non dovrebbe dire le cose come stanno? O per paura di offendere qualcuno meglio raccontare favole? Vero?
16. Egregia presunta chiaroveggente, chissà se riesci a prevedere quanti accidenti ti arriveranno di quelli che ti invio ogni volta che la tua pubblicità salta fuori?
17. Tratto dal libro IL VIAGGIO DI LUCIO
    EURISKO. Vi assicuro che vale la pena leggere quanto segue. –
     «Le dichiarazioni che si sono rivelate
    ridicole riguardo agli ominidi o uomini scimmia, come dicevo, sono talmente
    tante che non saprei proprio da dove cominciare. Uno dei più re­centi è l’Uomo
    di Neanderthal, ma c’è anche il Pithecantropus, l’Hesperopitecus,
    l’Austrolopitecus, il Ramapithecus, l’Aegypto­pitecus.
    Esiste una vera carrellata di bluff!»
    «Non riesco a credere alle mie
    orecchie!» esclamò ango­sciato Lucio e Fausto unendosi al dissenso dell’amico:
    «Que sto fa capire, quanti siano i ciarlatani in campo scientifico!»
    «La cosa triste» spiegò ancora
    l’antropologo «è che molti, per divenire ammirevoli e fare cassa, spacciano
    menzogne per i propri fini egoistici a dispetto delle persone oneste che dan­no
    per scontato che la fonte sia buona.»
    «Il fatto è tragico, soprattutto
    quando l’informazione cor­bellica viene avvalorata dalle massime istituzioni»
    sottolineò Fausto.
    Lucio si stava rendendo conto di
    vivere in una generazione di spergiuri e millantatori, capaci di portare sul
    tavolo tante discussioni utili soltanto a offuscare anche le verità più solari.
    «Se ci pensate bene, le più grandi
    verità sono sempre state dette in poche parole, chi ne usa troppe, o non sa esprimersi,
    oppure vuole imbrogliarci» mise in evidenza Salvo e Fausto esclamò: «Proprio
    vero!»
    «Allora vi dico in breve alcune
    ciarlatanerie smascherate, riguardanti gli uomini scimmia. Iniziamo con il Pithecantro­pus
    detto anche “Uomo di Java”, località dove fu scoperto, o Homo Erectus,
    giacché Pithecanthropus significa letteralmente “uomo scimmia che si
    tiene in piedi”. Fummo portati a credere che fosse un intermedio tra la scimmia
    e l’uomo moderno, e chi non sa la verità al riguardo, ancora ci crede.»
    «Ci riveli lei la verità, non ci
    lasci sulle spine» chiese Fau­sto eccitato dalla curiosità e l’antropologo
    spiegò: «I fossili di questo ritrovamento consistevano in una calotta cranica e
    un femore; Eugenio Dubois, fece grandi guadagni con questa menzogna che propinò
    per ventisei anni. In punto di morte, forse per il rimorso o non so per quale
    altro motivo, fu lui stesso ad ammettere che il femore apparteneva a un uomo,
    mentre la calotta cranica apparteneva a un gibbone.»
    «Meno male che per qualcuno la coscienza
    funziona anco­ra!» esclamò Lucio. Fausto invece non perse l’occasione per fare
    una battuta: «Probabilmente Dubois, che insegnava l’evo­luzione, era
    consapevole di dire una menzogna e che dopo la ­ morte lo attendeva un Creatore
    che l’avrebbe giudicato».
    «Siccome questo fatto ci fa
    sorridere» continuò Salvo «vi menzionerò un altro imbroglio che ci farà piegare
    in due dalle risate. Vi parlerò dell’Hesperopithecus, detto anche “Uomo
    del Nebraska”, perché è lì che fu scoperto da Harold Cooke, il qua­le sosteneva
    che l’uomo milioni di anni fa fosse una scimmia. E sapete quale fu la prova che
    portò? “un dente”.»
    «Ah, ah! Questa è forte. ‘Sto tizio,
    con un solo dente, è riu­scito a creare la storia dell’uomo?» chiese ironico
    Fausto e ri­dendo il paleontologo proseguì: «Ma non è tutto... sapete cosa si
    scoprì qualche tempo dopo?»
    Fausto, certo di parlare anche per l’amico, invitò il paleontolo­go
    a continuare senza indugi, e Salvo svelò: «Quell’unica pro­va, proprio quel
    dente, apparteneva a un suino americano!»
    Lucio sobbalzò e incredulo domandò:
    «In pratica montò una teoria evolutiva dell’uomo, con un dente di porco?»
    L’antropologo ridendo, per lo
    sbigottimento espresso nel volto dei due amici, non avendo fiato per
    rispondere, si limitò ad annuire con la testa. Lucio ribatté: «Ma dice sul
    serio? Non si trattava né di una scimmia vicino all’uomo, né di un uomo che
    somigliasse alla scimmia?»
    «Non ci posso credere! Ci sta dicendo
    che la teoria di que­sto scienziato era stata montata tutta sul dente di un
    maiale?»
    «Sì, proprio così! Purtroppo nei
    musei di storia naturale, si mostra l’Hesperopithecus modellato in tutte
    le misure, seduto attorno al fuoco con la sua famiglia, o mentre saluta il
    mondo con una clava sulle spalle. Sapendo di mentire, ci dicono che sono uomini
    scimmia vissuti milioni d’anni fa nel Nebraska, e sono glorificati come
    pre-umani, e la gente fidandosi non si rende conto che tutto ciò che sente o
    vede di quest’ominide, chiamato Hesperopitecus, non è nient’altro che un
    miserabile dente di porco!»
    «Ma questa notizia ha proprio
    dell’incredibile, questo scienziato, in pratica, ha creato un uomo partendo da
    un por­co?» affermò incredulo Lucio mentre Fausto ridacchiando continuò: «Bella
    questa! Almeno gli altri partivano dalle scim­mie, questo invece con un solo
    dente di maiale e tanta fantasia è riuscito a creare una storia ancora più
    sensazionale».
    «Certo che questo scienziato è
    proprio un fenomeno!» con­cluse ironico Lucio.
    Davanti all’incredulità dei due
    amici, l’antropologo riportò l’ennesima conferma: «Sapete cosa disse il dottor
    Duane Gish quando fu smascherato quest’artificio? Che l’Ominide Hespe­ropithecus
    è soltanto la prova che un porco ha prodotto una scimmia partendo da uno
    scienziato».
    A queste parole, scoppiarono tutti e
    quattro in una sonora risata che, come promesso, veramente li fece piegare in
    due. L’antropologo evidenziò che sono in pochi quelli che conosco­no tutti i
    fatti delle presunte scoperte a sostegno dell’acclama­ta evoluzione. Fece cenno
    ai numerosi inganni che la scienza elabora per confezionarci il credo che
    l’uomo sia l’esito di una combinazione fortuita di eventi che mutarono la
    scimmia da una micro evoluzione a una macro evoluzione.
    «Negando il fatto scientifico di una geniale creazione divi­na sono divenuti sostenitori
    di una cieca casualità evolutiva» affermò l’antropologo che proseguì parlando
    anche degli Au­stralopithecus, detti anche “scimmie del sud” perché
    ritrovate in Africa. In questa categoria si distingueva l’Homorudolfen­sis,
    l’Homohabilis e la più discussa Lucy scoperta da Donald Johanson.
    Poi, con serietà, pose l’accento sugli eventi, dicen­do: «Ruth Moore, dell’Austrolopitecus
    scrisse: L’uomo ha final­mente incontrato i suoi predecessori. Però,
    quando un’asser­zione si basa su testimonianze fragili o addirittura inesistenti,
    si azzarda cercando di far dire ai fossili quello che non dicono perché,
    anziché prendere atto della realtà, si è spinti dalla vo­lontà di credere vero
    quello che si desidera, anche ricorrendo a vere e proprie frodi. E quando gli
    argomenti si fondano sulla menzogna, prima o poi, crolla tutto!»
    «Fu smascherato anche questo scienziato?»
    «Certamente! L’anatomista Solly Zuckerman, esaminando i pochi reperti a disposizione, precisò che si trattava
    di scim­mie al 100%. I suoi studi furono confermati anche da Charles Oxnard,
    che giunse alla conclusione che l’Australopiteco non si teneva dritto in
    piedi. Esaminando accuratamente quei miseri resti si giunse alla conclusione
    unanime che non si trattava affatto di predecessori dell’uomo, ma chiaramente
    di scimmie con lunghe braccia che camminavano poggiandosi sui pugni.»
    I due amici erano quasi scioccati per
    quanto stavano ap­prendendo da queste rivelazioni. Si parlò anche del Ramapi­thecus;
    si diceva vissuto quattordici milioni d’anni fa e defini­to il primo di quei
    rappresentanti della famiglia umana, noti col nome di ominidi.
    «Tutto fu montato ad arte con il
    ritrovamento di alcuni frammenti di mandibola superiore e inferiore e con
    qualche dente. Per decine di anni vantarono la scoperta. Furono divul­gati in
    ogni dove immagini di uomini scimmia, su libri, riviste e documentari, che
    resero fior di quattrini.»
    «Queste immagini sui libri ingannano
    tantissimo!» com­mentò Lucio indignato e Fausto ribadì: «Con questi disegni ci
    spacciano per vero il frutto delle loro fantasie!»
    «Tranquilli, anche questa frode fu
    smascherata e messa a tacere quando, il 24 giugno del 1982, la rivista “New
    Scientist” rivelò l’inganno affermando come quei resti appartenevano a scimmie
    antropomorfe attuali. Si trattava di un orangutan!»
    «Che figuraccia!» esclamò Lucio e
    Fausto evidenziò: «Quel­lo che mi fa incavolare è che le figure di scimmie che
    diven­tano uomini vengono riportate anche sui libri di scuola ele­mentare!
    Sembra di vivere in un mondo con istituzioni che, a loro piacimento, ci
    formattano il cervello sin da piccoli. Tutto per farci credere alle ideologie
    che favoriscono il loro scopo venale!»
    «Hai proprio ragione amico mio! La
    teoria dell’evoluzione è divenuta per tutti un inganno legittimato!»
    «Mi tolga una curiosità» chiese
    Fausto all’antropologo «ci sono ancora tante truffe effettuate al fine di
    sostenere l’idea che discendiamo dalle scimmie?»
    «Pare proprio di sì! Sono parecchie
    le teorie inventate. Ad esempio, si parlò anche dell’Aegyptopithecus che
    gli scienziati diedero per certo come nostro antenato vissuto trenta milioni
    d’anni fa.»
    «Un’altra bufala?»
    «Proprio così!»
    Lucio apprendendo queste nuove
    informazioni restava senza parole.
    «Che sia una bufala è comprensibile
    anche da questa ri­flessione: se questa dichiarazione fosse stata vera, io come
    antropologo e tanti altri come me, sa quanti milioni di fossili avremmo
    rinvenuto?»
    «Un mare!»
    «Invece, vi posso confermare che
    nessun antropologo o al­tro ricercatore che sia, ha mai trovato un anello
    evolutivo con­sequenziale che, in trenta milioni di anni, abbia portato una
    scimmia a divenire ominide e di conseguenza uomo.»
    «Lei crede che Darwin abbia detto
    soltanto stupidaggini?» chiese Fausto a conferma della sua personale intuizione
    e l’antropologo rispose:  … Continua nel libro IL VIAGGIO DI LUCIO EURISKO di Antonio Isidoro
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