Discariche abusive a cielo aperto, liquami sversati nei corsi d'acqua, gestione illegale di rifiuti, animali lasciati morire, cumuli di carcasse in putrefazione. Un quadro sconcertante quello che emerge dall'attività di polizia ambientale portata a termine ieri dai militari del nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto di Napoli nella provincia di Caserta, sotto il coordinamento investigativo della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L'operazione ha portato al sequestro complessivo di un'area di oltre 75.000 mq nel territorio di Villa Literno e ha visto impiegati 25 uomini della Guardia costiera, funzionari dell`Asl e dell'Arpac, e gli agenti del commissariato di Castel Volturno, che hanno denunciato due aziende operanti nel settore zootecnico nel territorio di Villa Literno e Ischitella, La Vecchia masseria e La Mariarosa. LIQUAMI NEL LAGO PATRIA E CARCASSE ABBANDONATE - Per una delle due aziende, dalle indagini sono emerse violazioni in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti. Secondo i rilievi degli inquirenti i liquami degli animali allevati confluivano direttamente nella rete di canali di scolo della zona, con conseguente avvelenamento dei corsi d`acqua adiacenti: un canale faceva defluire gli escrementi delle bufale nel lago Patria e quindi a mare. All`interno dell'altra azienda sono state trovate invece numerose carcasse di specie bufaline abbandonate sull'area con grave danno per la salute e l'habitat circostante a causa dell`elevato tasso di nocività e tossicità. All'interno di una stalla sono stati trovati dei capi di bestiame maschi di età inferiore a 15 giorni, alcuni già morti e altri lasciati morenti perché maschi e non producendo latte non sono redditizi "secondo una logica economica imprenditoriale deviata" dice la procura. Segni di corde, inoltre, sono stati trovati su alcune carogne. In una area vicina all'azienda dove vi era la stalla in questione, sono stati rinvenuti i cumuli dei vitelli in stato di putrefazione, due teste di animale adulto e varie ossa di bovini. Per questo ai titolari delle aziende sono stati contestati i reati di maltrattamento di animali e di smaltimento illecito di rifiuti (liquami). Milleduecento capi bufalini (600 in una azienda e altrettanti nell'altra) sono stati sequestrati. Tra i reati anche quello di maltrattamento animale. TELERILIEVO AEREO - L'operazione, spiega la Guardia costiera, condotta anche attraverso un innovativo strumento investigativo basato sull`attività di monitoraggio e di telerilevamento aereo, "si inserisce in una più ampia attività investigativa già avviata da tempo e mirata a contrastare l`attività della criminalità organizzata sul territorio campano, nell`interesse della collettività della salute e dell`ambiente".