Bangui, (askanews) - I bambini sono i più colpiti dalla povertà estrema che sta flagellando il Centrafrica come conseguenza delle guerra civile tra cristiani e musulmani che ormai va avanti da oltre 10 anni. Il World food programme (Wfp) ha iniziato una campagna per la distribuzione di cibo e generi di prima necessità per combattere la malnutrizione infantile nella Repubblica centrafricana, terzo paese più povero del mondo, in cui la metà delle morti di bambini sotto i 5 anni è legata proprio a questa piaga. "Il numero purtroppo è in costante aumento - spiega Donaig Le Du, responsabile comunicazione del Wfp - qui a Bangui distribuiamo gratuitamente i pasti in 44 scuole e in tante altre anche nell'interno del Paese. Stimiamo che solo a Bangui sfamiamo circa 50mila bambini ogni giorno, ma l'anno scolastico è appena iniziato quindi è un numero destinato ad aumentare". Fame e povertà, inoltre, sono spesso aggravate da episodi di sciacallaggio. Di recente un carico di polli congelati è stato rubato e rivenduto sottocosto sul mercato nero ma la carne si era intanto deterioriata e questo ha causato malori e ricoveri. "I pasti del Wfp qui sono i benvenuti - spiega uno dei dirigenti scolastici di Bangui - abbiamo tanti problemi e molti dei nostri studenti vivono situazioni di grave disagio. Il fatto di poter mangiare li stimola a venire a scuola, sono tornati anche quelli che erano nei campi di sfollati e questo è un bene per il futuro loro e del Paese". Le Ong e le associazioni umanitarie distruibuiscono in Centrafrica anche semi e attrezzi per l'agricoltura. Tuttavia, la guerra senza fine ha, di fatto, annientato la produzione agricola e affamato la popolazione la cui sussistenza, ora, dipende in gran parte proprio dagli aiuti umanitari. (immagini Afp)